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Kinck, Hans Ernst.

Scrittore norvegese. Visse a lungo in Italia, in qualità di corrispondente e giornalista, occupandosi di alcuni personaggi della nostra letteratura (Aretino, Machiavelli, Carducci, D'Annunzio) e fu autore di numerosi romanzi e novelle. Nei suoi scritti introdusse teorie razziste, sovente permeate di un alone pseudo-scientifico derivato da Nietzsche. Le novelle (Ali di pipistrello, 1895; Dal mare alla brughiera, 1897; Notti primaverili, 1901) costituiscono la parte più genuina della sua opera, mentre i romanzi (Giovani, 1893; Herman Ek, 1896-1898; Emigranti, 1904; Il pastore, 1905; Il mandriano, 1908; La valanga, 1918-1919) risentono delle sue concezioni razziste (Oksfjord, Finnmark 1865 - Oslo 1926).